Labile Teatro

Arte
Circo Teatro Arti Performative
Paese
Italia

Discipline: Clown Giocoleria e Magia

Mago per Svago                

Durata: 40 minuti circa

Concepito come uno spettacolo muto, è in effetti tutt’altro che silenzioso.

Mago per Svago si rivela al pubblico grazie alla sua colonna sonora. Un ritmo trascinante che nei suoi accenti racchiude i momenti più significativi della storia. Racconta di un mago e del suo spettacolo, ma soprattutto, racconta di un assistente e del suo desiderio di conquistare la scena. La classica magia come la conosciamo, viene così riproposta in una forma inedita: una parodia di se stessa. L’assistente e il suo ricalcare il “grande mago”, gli imprevisti, gli errori, fino ad un epilogo che ribalta l’intera scena e commuove lo spettatore.

Approfondimenti

I valori sono l’anima di ogni narrazione. Forse i più condivisi sono i sogni impossibili, che ti impediscono di addormentarti. Diventare il più grande mago in scena, quando nella realtà sei un assistente .Il protagonista ha un bicchiere di talento, in un mare di ambizione, ma se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto, tentare di rubare la scena al grande mago. La realtà così come se la immaginava, dovrà però scontrarsi con il rigore e l’inflessibilità del grande mago, aprendo ora un divario tra lui e il sogno che rincorre.

Compreso di non poter ottenere ciò che vuole, non gli resta che una scelta: rinunciare al sogno, o rischiare il tutto per tutto, consapevole di poter perdere anche la sua attuale posizione. La misura di un valore è direttamente proporzionale al rischio corso per soddisfarlo. Lo spettacolo progredisce attraverso questo conflitto, ma lo fa con l’umorismo tipico del clown bianco e l’augusto. L’umorismo è uno stato di grazia che rimette in equilibrio la vita, accorcia le distanze tra gli uomini e allevia le ingiustizie. La storia accelera ancora l’andatura, in un linguaggio che si fa sempre più cinetico, fino alla sua attesa risoluzione. Un finale che appaga il pubblico, in quella che non è una fuga, ma un veicolo verso la realtà stessa.



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